TRENTO. Coraggio, rete e prevenzione. Il progetto dei pubblici esercizi trentini “Sicurezza Vera” traccia un bilancio all’insegna di tre parole chiave che danno la misura del coinvolgimento del mondo dell’impresa, in particolare del terziario, in un fenomeno sociale: i pubblici esercizi, bar e ristoranti, sono una rete di presidi sul territorio, “sentinelle” ed occhi della comunità al servizio anche delle Forze dell’ordine per intervenire ancor prima di indagini, reati, denunce, violenze.
Durante la conferenza stampa sono stati presentati i dati e le analisi del contrasto alla violenza di genere in provincia di Trento, i risultati del progetto “Sicurezza Vera” in Trentino dedicato ai pubblici esercizi come presidio di legalità ed è stato annunciato il “Vademecum Sicurezza Vera”, una guida per gli esercenti promosso dalle associazioni aderenti a Fipe Trentino, nonché la volontà di portare il progetto all’interno delle scuole trentine: l’obiettivo è sensibilizzare sia i futuri imprenditori e lavoratori del settore ma anche i clienti di bar e ristoranti e altri locali di intrattenimento.
Sono intervenuti alla conferenza stampa Giovanni Bort, Fabia Roman e Francesco Antoniolli per Confcommercio Trentino, Valentina Picca Bianchi, presidente Comitato Impresa Donna al Mimit, Filippo Santarelli, Commissario del Governo per la provincia di Trento, Maurizio Improta, Questore di Trento, Sandro Raimondi, Procuratore della Repubblica, Achille Spinelli, vicepresidente e assessore della Giunta provinciale, Paola Maria Taufer, presidente Commissione Pari Opportunità e Walter Kaswalder, presidente del Consiglio provinciale.
Proprio il presidente uscente del Consiglio Kaswalder ha aperto i lavori con i saluti dell’ente pubblico, sottolineando il lavoro compiuto in questi anni sul tema della violenza di genere.
Il presidente Bort ha ringraziato in particolare le forze dell’ordine e il dialogo costante con l’associazione: da anni Confcommercio Trentino ha attivato un apposito sportello Sicurezza anticrimine per assistere gli associati. Francesco Antoniolli, vicepresidente dell’Associazione ristoratori trentini ha ricordato la convinzione con cui anche la categoria dei ristoratori ha aderito al progetto #sicurezzavera. Per Fabia Roman, presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino, si tratta di un anno particolarmente intenso, con oltre 200 esercizi aderenti al progetto e numerosi corsi di formazione sul territorio. Ha annunciato anche la prossima realizzazione di un vademecum per gli operatori con le principali informazioni, recapiti, riferimenti in tema di violenza di genere, nonché la volontà di condividere il progetto stesso con le scuole, nella convinzione che il tema da affrontare è necessariamente un tema sociale che si affronta anche attraverso l’educazione e la formazione.
Il vicepresidente Spinelli nel suo intervento ha portato i saluti del presidente Fugatti e ha sottolineato come «molto ha fatto la Provincia e continuerà a fare anche per il futuro per sostenere le donne, in primis attraverso il rinnovo del Protocollo d’intesa. Un grazie a Confcommercio per questa iniziativa. Sono convinto che solo attraverso il gioco di squadra, il lavorare insieme si possa contrastare il fenomeno. Progetti come quello presentato oggi vanno proprio in questa direzione. Dobbiamo lavorare nelle famiglie per costruire relazioni sane. Nelle scuole, per formare studenti consapevoli. Tutti, nessuno escluso, devono farsi carico di questa emergenza».
«Il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - ha dichiarato il prefetto Santarelli - hanno molto a cuore questo tema. La violenza di genere è un aspetto trasversale che travolge tutta la nostra società. Diventa pertanto fondamentale creare sinergia tra attori pubblici e privati. Il progetto Sicurezza Vera va in questa direzione perché coinvolge nella lotta contro la violenza di genere pubblici esercizi e si innesta in tutta una serie di iniziative che mirano a creare una rete a difesa delle donne».
«Oggi - ha spiegato Valentina Picca Bianchi - abbiamo avuto l’occasione di presentare i significativi risultati che #sicurezzaVera ha ottenuto qui a Trento, con oltre 200 Pubblici Esercizi che hanno aderito al progetto. I pubblici esercizi, infatti, rappresentano dei veri e propri presidi di sicurezza, una rete sociale in cui ciascuna donna possa sentirsi al sicuro durante una serata tra amici o sul posto di lavoro. Come Federazione e come Gruppo Donne continuiamo a lavorare in questa direzione affinché un numero sempre maggiore di imprese aderiscano al progetto, contribuendo insieme a noi a contrastare il fenomeno della violenza di genere».
«Sono circa 80 - ha detto il Questore Improta - gli ammonimenti per casi di violenza firmati quest'anno, contro i 200 totali dell'anno scorso. Ma il fenomeno della violenza di genere va al di là dei numeri. Non è in base al numero degli ammonimenti fatti che possiamo stabilire quale sia la reale portata della violenza domestica che non sia già diventata un fatto penalmente rilevante».
Le notizie di reato in “Codice Rosso” segnalate dalla Questura di Trento nel corso del 2023 (precisamente dal 1° gennaio al 20 novembre) sono 17 per i maltrattamenti (erano 23 nello stesso periodo dell’anno precedente), 8 per violenza sessuale (7), 7 per stalking (lo stesso numero del 2022), nessuna violazione dei provvedimenti di allontanamento).
«Si denuncia a mio avviso solo una piccola parte, circa il 15%, dei casi di violenza - ha spiegato il procuratore Raimondi - dai fascicoli riguardanti i vari casi seguiti dalla Procura di Trento possiamo dedurre che la tendenza sia stabile. Contiamo circa 600-650 fascicoli a carico di soggetti noti, il che non vuol dire che sia completamente negativo: vuol dire che le donne denunciano di più».