TRENTO. Un incontro urgente si è svolto ieri tra il Direttivo C5 dell’Associazione Commercianti al Dettaglio di Trento, presieduto da Massimo Piffer, e il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Al centro del confronto, la crescente emergenza sicurezza nel centro storico e nei quartieri della città, con un’escalation di episodi criminosi – furti, danneggiamenti, spaccate – che sta esasperando il tessuto commerciale urbano.
All’incontro erano presenti anche l’assessore Alberto Pedrotti e il dirigente Egidio Menapace. Il direttivo C5 era presente con Piffer, i vicepresidenti Camilla Girardi e Giorgio De Grandi, Diego Vanzo, rappresentante in Camera di commercio, e Gianni Gravante per Federmoda.
«Siamo esasperati – ha dichiarato Piffer – i nostri associati si svegliano ogni mattina col timore di trovare la vetrina sfondata, la cassa svuotata, il negozio devastato. Non si tratta più di episodi isolati: è un fenomeno sistemico, continuo, che sta logorando la fiducia dei commercianti nella capacità delle istituzioni di garantire sicurezza. Siamo imprenditori, non carne da macello.»
Secondo Piffer, «Trento sta cambiando volto, e lo sta facendo nella peggiore delle direzioni: da città ordinata e vivibile sta diventando territorio di scorribande notturne, con bande di sbandati e tossicodipendenti che agiscono impunemente. Se si lascia degenerare questa situazione, c’è il serio rischio che qualcuno decida di organizzarsi da sé. E non possiamo permetterlo».
Il presidente dei commercianti al dettaglio ha poi ribadito la necessità di una risposta immediata e concreta da parte delle istituzioni: «Basta con i rimpalli di competenze, basta con l’inerzia. Vogliamo sapere chi è responsabile di cosa, e cosa intende fare. Pretendiamo che la Polizia Locale sia presente in questo momento critico – mattina e sera – e che le forze dell’ordine rafforzino la prevenzione, non solo l'intervento postumo. Fatti cento vigili, quanti si occupano della viabilità? Se oggi la proporzione è 80 a 20, vogliamo che venga invertita: 20 sulla viabilità, 80 sulla città a presidiare la sicurezza e a dialogare con commercianti e cittadini».
Durante l’incontro, il sindaco Ianeselli ha condiviso molte delle preoccupazioni emerse, riconoscendo la gravità della situazione e dichiarando la massima disponibilità al confronto. Ha parlato di «città a un passo dalle ronde» e della necessità di «evitare la deriva dell’autodifesa spontanea» attraverso una strategia concertata tra Comune, Questura, associazioni di categoria e volontariato.
Sul tavolo sono state avanzate diverse proposte operative: rafforzamento del presidio urbano anche tramite i cosiddetti Street Tutor, sperimentazione di tecnologie di videosorveglianza avanzate con intelligenza artificiale, attivazione di un fondo – magari provinciale – per sostenere i commercianti nel miglioramento dei sistemi di protezione passiva.
Piffer ha insistito anche su un punto politico centrale: «La sicurezza urbana non è un problema di destra o di sinistra: è un diritto basilare del cittadino e dell’imprenditore. Se viene meno questo diritto, viene meno il patto tra chi lavora e la comunità che dovrebbe proteggerlo. E non accetteremo che si dia la colpa ai commercianti perché non hanno le inferriate o non fanno l’assicurazione: il problema non sono le vetrine, sono i ladri. Il problema non sono i dispositivi di sicurezza, è l’assenza di una presenza pubblica credibile e rassicurante sul territorio».
Il Direttivo C5 ha espresso piena disponibilità a collaborare con le istituzioni per costruire risposte efficaci, ma ha anche sottolineato la necessità di un cambio di passo immediato. «Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha concluso Piffer – ma chiediamo la stessa determinazione da parte di chi ha il dovere di difendere l’ordine pubblico. Ogni furto non è solo un danno economico: è una crepa nella fiducia che tiene insieme la città. E Trento, una città che ha sempre fatto del rispetto delle regole la sua forza, oggi ha bisogno di ricordarlo. E di, con fermezza».