L’Agenzia delle entrate, con recentissime risposte ad una interrogazione parlamentare e ad un quesito posto alla Direzione regionale della Toscana, ha confermato il proprio orientamento restrittivo volto a non riconoscere la possibilità di optare per l’adozione della cedolare secca, qualora l’inquilino sia un’impresa ovvero un professionista.
In sostanza, l’amministrazione finanziaria non ha accolto l’orientamento statuito nella sentenza 12395 del 2024 della Corte di Cassazione nella quale veniva ammessa la possibilità di optare per la cedolare secca anche per i contratti di locazione di immobili abitativi stipulati con conduttori/inquilini che operano nell’esercizio dell’impresa (es. società ovvero un professionista).