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Lavoro in lieve crescita, PIL in calo

I dati Istat indicano che nel secondo trimestre 2025 le ore lavorate aumentano (+0,2% sul trimestre, +1,7% sull’anno), mentre il Pil segna una flessione mensile (-0,1%) ma resta in lieve crescita annua (+0,4%).

12/09/2025

Nel secondo trimestre 2025 il mercato del lavoro italiano mostra segnali di tenuta, ma in un contesto di crescita economica debole (guarda il link ai dati in pdf) Le ore lavorate sono aumentate dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e dell’1,7% su base annua, mentre il Pil è calato lievemente dello 0,1% su base mensile, pur restando positivo (+0,4%) nel confronto con il 2024. Gli occupati risultano sostanzialmente stabili: il calo dei dipendenti permanenti (-21 mila, -0,1%) e a termine (-45 mila, -1,7%) è stato compensato dall’aumento degli indipendenti (+74 mila, +1,4%). In crescita i disoccupati (+13 mila, +0,8%), mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono di 16 mila unità. I tassi di occupazione (62,6%), disoccupazione (6,3%) e inattività (33,0%) restano pressoché invariati. I dati provvisori di luglio segnalano un lieve miglioramento: occupazione in aumento (+0,1 punti) e disoccupazione in calo (-0,3 punti).Su base annua il numero di occupati cresce di 226 mila unità (+0,9%), trainato dai dipendenti a tempo indeterminato (+1,9%) e dagli indipendenti (+3,0%), a fronte del calo dei contratti a termine (-7,7%). La disoccupazione appare stabile (-0,5% in un anno), mentre continua la riduzione degli inattivi (-1,2%).

Dal lato delle imprese prosegue, seppur più lentamente, la crescita delle posizioni lavorative dipendenti (+0,4% sul trimestre e +1,7% su base annua), con aumenti sia per i contratti full time sia per quelli part time. Le ore lavorate per dipendente calano (-0,5% sul trimestre e -0,3% su base annua) e il ricorso alla cassa integrazione scende a 6,7 ore ogni mille (-0,8 ore). Il tasso di posti vacanti resta stabile all’1,8%, in calo rispetto a un anno fa. Il costo del lavoro continua a salire: +0,6% nel trimestre, in linea con le retribuzioni e leggermente meno dei contributi sociali (+0,7%). Su base annua l’aumento è più marcato (+3,6%), spinto soprattutto dai contributi (+4,9%) e, in misura minore, dalle retribuzioni (+2,9%). La crescita riflette sia i recenti rinnovi contrattuali sia la riduzione delle agevolazioni contributive, solo parzialmente compensate da nuove misure di decontribuzione.

 

istat lavoro

 

Fonte: Confcommercio - Imprese per l'Italia