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Turismo

Più turismo straniero equivale a più export

12/09/2025

Il dibattito pubblico italiano ha da sempre problemi con i numeri. I media inseguono fenomeni a effetto moltiplicandone la consistenza e ingenerando sfiducia. La politica si sente chiamata a dar risposte a tali fenomeni perdendo spesso di vista quelli strutturali. Due esempi recenti, che riguardano il turismo.

A luglio e agosto, ha imperversato la campagna sugli stabilimenti balneari vuoti, letta come fenomeno strutturale originato dall’impoverimento degli italiani. Ma che cosa dicono invece i numeri? Primo: è che un errore confondere redditi da lavoro con reddito complessivo delle famiglie: se nel primo caso il recupero dell’inflazione 2022-23 non è ancora pieno ma dal 2024 e nel 2025 si è avviato in maniera rilevante, nel secondo caso - considerando cioè redditi da lavoro, da capitale e trasferimenti monetari - il reddito reale delle famiglie italiane è al massimo dal 2009. Secondo: a furia di parlare della povertà italiana, si ingenera sfiducia e la realtà (vedi Bollettino nr. 1 BCE del 2025) è che le famiglie italiane si considerano più povere di quelle che sono, e che per questo spendono meno di quel che potrebbero. Terzo: anche per questo abbiamo creato dei mostri. Come l’ISEE, che valuta la situazione economica delle famiglie per l’accesso a prestazioni sociali e sociosanitarie agevolate in denaro o servizi da parte dello Stato. Nel 2012 furono presentate oltre 6 milioni di dichiarazioni ISEE pari al 30% della popolazione. In questo 2025 potrebbero arrivare a comprendere quasi il 60% degli italiani. Numeri non credibili, rispetto al reddito complessivo procapite sopra richiamato.

Quanto al turismo, che con la componente estera è voce importante della posizione finanziaria attiva dell’Italia sui mercati mondiali, ISTAT fino a fine maggio registrava un calo rispetto al 2024 del 3.5% delle presenze straniere dovuto soprattutto alla botta del -13,5% a maggio all’esplodere dei dazi trumpiani, ma una crescita dell’1,6% della spesa degli italiani. Nessun tracollo. Se guardiamo agli andamenti della spesa procapite in consumi, il calo in questi anni è su voci come abbigliamento, scarpe, alimentari e pasti fuori casa. Ma per turismo, viaggi e vacanze, la spesa degli italiani era nei primi dati 2025 in crescita del 5% in termini reali. Dov’è il tracollo?  

Ancora sul turismo. Da mesi il dibattito italiano è tutto centrato su quanto nostro export di beni è a rischio per l’effetto-Trump. Sinora, tutti dimenticano un aspetto essenziale. Una rigorosa ricerca svolta da Mariano Bella, Federico D’Amario e Silvio Di Sanzo ha analizzato per il periodo 2008-2022 la relazione tra i pernottamenti dei turisti stranieri e le esportazioni italiane nei loro Paesi. I risultati indicano che un aumento dell'1% dei pernottamenti turistici è associato a un aumento di circa lo 0,89% delle esportazioni italiane verso il loro Paese. Ci pensino, i politici. Più turismo straniero equivale a più export. Politiche volte a stimolare il turismo in entrata (ridurre i costi di viaggio con meno tasse aeroportuali, più infrastrutture turistiche, semplificazione delle procedure di visto, incentivi ad aggregazioni nel settore ricezione-alberghiero) aiutano anche l’export, non solo la bilancia turistica.

di

Domenico Labussola

Fonte: Confcommercio - Imprese per l'Italia