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«Navigare nel cambiamento»: il turismo italiano punta su competenza e umanità

Il panel di Fiavet al Festival dell’Economia accende i riflettori sulla trasformazione delle agenzie di viaggio: professionalità, turismo esperienziale, sostenibilità e certificazione come leve strategiche per il futuro

26/05/2025 da Ufficio stampa

TRENTO. Un ponte tra sogno e realtà, ma con i piedi ben piantati nei numeri e nella competenza. È questa la nuova rotta tracciata da Fiavet nel panel «Navigare nel cambiamento: le nuove rotte delle agenzie viaggi e del turismo», andato in scena al Festival dell’Economia di Trento. Un’occasione per riflettere, con sguardo ampio e visione sistemica, sul presente e sul futuro del turismo organizzato in Italia.

A confrontarsi sul palco dei relatori nella sede della Camera di Commercio di Trento, guidati dal giornalista Gianluca Dotti, sono stati Sandra Paoli (presidente di Fiavet Trentino-Alto Adige), Giancarlo Reverenna (presidente Fiavet Veneto), e Renato Scaffidi (direttore generale Italia di Air Europa), in un dialogo serrato tra numeri, racconti ed esperienze concrete.

Paoli ha aperto i lavori con un dato emblematico: «In Italia operano circa 7.000 agenzie di viaggio, con oltre 88.000 addetti. Solo in Trentino-Alto Adige sono 120». Ma il cuore del suo intervento è stato il richiamo al valore umano: «non siamo più solo agenti di viaggio tradizionali ma consulenti in evoluzione e in continuo cambiamento. Siamo consulenti, interpreti dei desideri, guide nel caos informativo della rete. Il nostro valore è l’empatia, la capacità di ascoltare anche ciò che il cliente non dice».

Per Reverenna, la parola chiave è esperienzialità: «Le agenzie sono oggi veri facilitatori culturali. Non si vendono pacchetti, si costruiscono esperienze. Si fa rete con il territorio, valorizzando l’enogastronomia, le tradizioni locali, il benessere e – perché no – anche la spiritualità dei luoghi». Centrale anche il tema del turismo delle radici: «Un’opportunità da 10 milioni di viaggiatori l’anno, alto-spendenti, legati emotivamente all’Italia. Serve intercettarli, formarli, accoglierli con prodotti mirati».

Scaffidi, forte dell’esperienza internazionale con Air Europa, ha puntato l’obiettivo sulla transizione ecologica del trasporto aereo: «Il nostro settore pesa solo per l’1,9% delle emissioni di CO₂, ma è sotto i riflettori. Abbiamo già abbattuto del 21% l’impatto ambientale, puntiamo al 30% entro il 2030. La vera sfida è il SAF, il carburante sostenibile, ancora troppo costoso ma decisivo per il futuro».

Un tema trasversale è stato quello della certificazione delle agenzie: «Non solo marchi ISO o ESG – ha spiegato Reverenna – ma veri standard condivisi, che tutelano clienti e operatori, elevano la qualità e permettono di disinnescare alcune storture normative, come il paradosso del MEPA per i viaggi d’istruzione».

In chiusura, il panel ha toccato anche temi caldi come l’overtourism, criticando l’eccessivo impatto dei social nella costruzione della domanda turistica, e l’uso dell’intelligenza artificiale: «Strumento utile – ha precisato Paoli – ma non sostitutivo. l’intelligenza artificiale è uno strumento che va utilizzato in modo consono e con buon senso ma dobbiamo ricordarci che non ha la componente emozionale e umana che l’agente di viaggio invece ha». «Fare l’agente di viaggio – ha concluso Reverenna – è oggi uno dei mestieri più creativi che ci siano. Si lavora con la fantasia e con la realtà, con l’empatia e con i numeri. È tempo di rimettere al centro il valore umano. E di navigare, sì, ma con una rotta chiara».